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Caro affitti, studiare in città costa di più... |
Scritto da Marco Orlando |
Lunedi 27 Agosto 2012 09:59 |
Si riporta qui di seguito l'articolo apparso ieri su La Stampa sulla situazione degli affitti per studenti universitari nella città di Torino. A questo proposito si ricorda che il Sicet offre consulenza in materia di contratti di affitto e controlli sulla regolarità dei termini contrattuali e delle spese accessorie. Di fronte a presunte irregolarità e in caso di necessità di chiarimenti e spiegazioni, gli studenti possono recarsi presso il nostro ufficio durante l'orario di sportello. Si ricorda che per una semplice consulenza il servizio è gratuito, mentre in caso di avvio delle pratiche si richiede il tesseramento al sindacato il cui costo annuale per studenti unversitari ammonta a 35 €.
Caro affitti, studiare in città costa di piùI canoni per gli studenti aumentati fino al 20%. Seicento euro il rincaro medio per un anno
PAOLO COCCORESEPer i più fortunati e quelli più lungimiranti la corsa alla casa si è già conclusa. Per gli altri, la maggioranza degli studenti fuori sede dell’Università e del Politecnico (sono circa ventimila), entrerà nel vivo nei primi giorni di settembre. Terminate le vacanze e svolti i test d’ingresso per accedere ai vari corsi di studio a numero chiuso, inizierà la consueta ricerca di appartamenti, camere e posti letto per il nuovo anno accademico. Una caccia all’insegna del risparmio tra volantini appesi nelle bacheche delle facoltà, agenzie immobiliari e i siti internet di annunci. Quest’anno la corsa ad accaparrarsi l’offerta più vantaggiosa dovrà far fronte ad un aumento medio degli affitti di oltre il 15-20%.
I primi arrivati Nei corridoi deserti di Palazzo Nuovo i primi studenti «da fuori» sono già arrivati. Anche se per l’inizio dei corsi e delle prime sessioni d’esame bisognerà attendere ancora qualche giorno, chi è alla ricerca di un appartamento o di una camera non ha perso tempo. Bloc notes, cellulare e computer sulle ginocchia. Sono questi i segni particolari dei fuori sede alla caccia di un tetto per il nuovo anno. Con lo sguardo attento controllano ogni annuncio appeso in bacheca. Sono lunghi tazebao di numeri di telefono, di vie e di prezzi. Alcuni sono colorati, altri scritti a mano, scarabocchiati su foglietti qualsiasi.
La carica dei «forestieri» I dati delle immatricolazioni dell’anno scorso parlano chiaro: al Politecnico, «su 5.400 studenti iscritti, quasi 1900 provenivano da altre regioni italiane. A questi, bisogna aggiungere altri 700 aspiranti ingegneri di origine straniera», dicono da corso Duca degli Abruzzi. Più di duemila persone alla ricerca di una casa a cui bisogna sommare quelli dell’Università. L’anno scorso, su un totale di quasi 70 mila iscritti, ben 22 mila risiedevano in un’altra provincia. Numeri importanti per Torino, che negli ultimi anni è diventata una delle mete preferite per chi deve «emigrare» per studiare. Ottimi atenei, ma anche un’anomalia rispetto alle altre grandi città italiane: alloggi a prezzi molto più economici.
L’inversione di tendenza Un trend che quest’anno sembra aver subito una brusca accelerata. «Anche se non ci sono dati definitivi, riscontriamo un aumento medio di 20-30 euro a canone d’affitto», dicono dallo Sportello Casa, il servizio dell’Edisu che aiuta ogni anno a trovare una sistemazione a tantissimi studenti. Il listino medio ha subito rincari del 15%: camera singola 350 euro al mese, posto letto in doppia a non meno di 280. Prezzi al netto delle spese. Alla fine, insomma, saranno da aggiungere al canone mensile acqua, luce, gas, e spese condominiali. «In alcuni casi gli aumenti sono anche di 50 euro al mese: succede quando si parla di case destinate agli studenti», dice Lucia Vigna, presidente provinciale Fiaip, federazione italiana agenti immobiliare professionali. Difficile trovare un unico colpevole di questa impennata. L’inflazione generale, aumento delle spese o, nei maggior parte dei casi, l’introduzione recente dell’Imu. Sono tutti rincari che incidono sulle proposte di affitto.
Il rischio «Questi aumenti che rischiano di provocare un’emergenza casa per gli studenti», dice Nicola Malaga, rappresentante degli studenti in Senato Unito. Un problema per tutta la città. «Anche se da anni ci ripetiamo il mantra della Torino polo di eccellenza universitario, da una parte assistiamo alla demolizione del Welfare studentesco con l’Edisu che chiude le residenze, dall’altra all’aumento dei prezzi degli affitti. Il rischio è avere una flessione del numero degli iscritti nelle nostre università».
Verso la periferia Per sfuggire ai rincari, l’unica strada è quella che porta in periferia. Su Internet e nelle varie bacheche degli annunci, le offerte di appartamenti lontani dal centro sono molto più vantaggiosi e sempre più frequenti. A Vanchiglia e oltre la Dora, zona Borgo Rossini, si spende anche 100 euro in meno. Così come a Santa Rita. «Ma lo studente medio ha ancora difficoltà a considerare i quartieri più periferici – dicono dallo Sportello Casa -. Le scelte sono sempre le stesse: Centro, zona Politecnico e quartiere San Salvario. Chi viene a Torino per studiare vuole viversi la città in pieno, abitare vicino alla facoltà e alle zone della movida». Così, Barriera di Milano rimane al palo. E i vari annunci quasi senza risposta. «Non penso sia un problema di degrado, piuttosto una questione di servizi che mancano come gli autobus notturni per tornare a casa», dice Mario Ferretti, ad dello Sharing, il residence sociale di via Ribordone, anche se in periferia, con la linea 4 e la stazione di car sharing non si sente distante dal centro. E quest’anno accoglierà a prezzi calmierati quasi duecento studenti fuori sede. |
Ultimo aggiornamento Giovedi 04 Ottobre 2012 09:15 |
Interesse legale
Data di riferimento: 01 gennaio 2024 |
2,5% |
Istat Giugno 2024
Variazione annuale 100% (uso abitazione) | 0,8% | ||||
Variazione annuale ridotta 75% (uso abitazione) | 0,6% | ||||
Variazione biennale 100% (uso diverso) | 6,8% | ||||
Variazione biennale ridotta 75% (uso diverso) | 5,1% | ||||
Il dato è pubblicato sulla G.U. |